Trinacria.

 
Rejestracja: 2011-12-23
Non giudico le persone dai loro errori ma dalla loro voglia di rimediare. (Bob Marley)
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DA: Meditazioni e chakra

Il bambino cattivo

C'era una volta un bambino che faceva tante cose cattive; questo bambino faceva arrabbiare tutti e a tutti arrecava dei gran dolori con misfatti e insulti. Un giorno però il bambino cominciò a capire il male che stava facendo e ne provò dolore anch’egli, così decise di diventare “buono”.
Andò dal nonno e gli disse: “Nonno come posso fare per diventare più buono?”; e il nonno, saggia persona, gli rispose: “Vedi quella staccionata laggiù? Ogni volta che fai un’azione cattiva andrai presso quella staccionata e con un martello ci metterai un chiodo”, il bambino all’inizio fu un po’ sorpreso da questo consiglio, poi però fece come gli disse il nonno.
Nonostante le buone intenzioni del bambino, i chiodi nella staccionata furono molti! Ma cominciava a diminuire la frequenza con cui il bambino inchiodava, fino ad arrivare al giorno in cui il bambino non ne mise neppure uno!
Allora il bambino andò dal nonno e disse: “Nonno finalmente non faccio più cattive azioni, ma ancora non mi sento buono!”, e il nonno disse “Bene, ora vai alla staccionata e con questo cacciavite comincia a togliere tutti i chiodi che hai messo”; il bambino fece come gli disse il nonno.
Ci volle un po’ di tempo ma i chiodi furono tutti rimossi, il bambino tornò dal nonno e il nonno gli disse: “cosa noti?”, e il bambino “bè, ora al posto dei chiodi ci sono tanti buchi!” e il nonno “Ecco, quello è il male che hai causato, a volte non basta non fare cattive azioni per sentirci buoni, dovremmo cominciare a togliere i “chiodi” dalla nostra staccionata e vedere quanto profondi sono i “buchi lasciati”, a volte capita che il tempo otturi quei buchi, altre volte quei buchi sono talmente profondi che nemmeno il tempo riesce a chiudere, altre volte ancora lasciamo lì quei chiodi senza volerli rimuovere”.

La coscienza è come la staccionata in cui quel bambino poneva i chiodi; a volte non vogliamo vederla ma è lì che aspetta che tu tolga quei chiodi e che ripari il male fatto; ma è molto più facile martellare un chiodo che toglierlo.

Essere o Apparire?

Una volta si distinguevano i verbi...essere e avere, oggi siamo costretti a capire e distinguere le persone se "sono" o "appaiono".
Il fatto che alcuni ci vedono come un rimpiazzo in certi loro momenti, ci fanno riflettere al fatto che non siamo solo di passaggio nella nostra vita stessa, ma anche nella loro vita, nelle situazioni e nel tempo che ci concedono..
Siamo "ancore di salvezza" a cui qualcuno può aggrapparsi per poi riprendere improvvisamente il mare..
Siamo "porti sicuri" dove approdare durante le peggiori tempeste, ma pronti ad essere abbandonati appena torna il sole..
Siamo "incroci sbagliati" per chi vede solo una via..dritta e senza variazioni e siamo possibilità di nuove rotte per coloro che hanno smarrito la bussola..
Siamo possibilità sconosciute per chi ha sempre voglia di scoprire nuove opportunità, oppure siamo niente per chi è certo di conoscere tutto..
Io mi sono vista in tutto questo..
Quanto è brutto rendersi conto che quel che tu pensavi fosse amicizia non era altro che "rapporto di convenienza", l'essere usata in alcuni momenti..per poi depormi di nuovo su un piano come fossi un oggetto che non serviva più..
Se qualcuno mi chiedesse..cosa porti nella tua valigia se volessi metterci qualcosa che ti faccia pensare al tuo percorso di vita fino ad oggi, io mi soffermerei a raccontare la storia del maestro zen che voleva aiutare lo scorpione a non annegare nel fiume..
 e quando lo fece, lo scorpione lo punse..
Per l'effetto del dolore, il maestro lasciò l'animale che di nuovo cadesse nell'acqua in procinto di annegare.
Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l'animale lo punse ancora. Un giovane discepolo che era lì gli disse:
" mi scusi maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall'acqua vi punge? "
Il maestro rispose che  la natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la sua natura..che era quella di aiutare."
Allora, il maestro riflettè, e con l'aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dall'acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, disse: " non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l'amore che vive in te. Alcuni inseguono la felicità, altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te...
 Ed è vero! Non importa quello che gli altri pensano di me o come mi vedono...chi se ne frega della maschera che mi hanno messo addosso,  io ho la consapevolezza di ESSERE ciò che sono, ed è solo questo che importa..anche se rimango ferita o delusa dalle persone..
Ogni tanto fare un passo indietro non è sbagliato...
Di umiltà..non è mai morto nessuno..


Illuminata..

Sembra azzardato come titolo di questo mio scritto scrivere "illuminata" ma oggi mi sento cosi.
Ho speso la mia vita preoccupandomi troppo di non essere all'altezza verso alcune persone, chiedendomi se piacevo a loro o se mi stessero giudicando. Ho dato peso al pensiero delle persone, non avendo autostima di me stessa. E' ora di finirla.
E' stupido, e non mi ha portato nessun beneficio, anzi mi ha quasi distrutta.
Questo mio modo di pensare..questo mio difetto mi ha resa come un sacco da boxe e mi ha fatto perdere tanto tempo prezioso, quello che è peggio. è che ha fatto si che io non mi schierassi mai per nulla, seguivo il gregge...restando ferma, inchiodata, allontanandomi dal posto dove avrei realmente desiderato trovarmi, solo per paura di allontanare gli altri, di vedermi diversa da loro e di essere giudicata male.
Sono consapevole di molte cose adesso, che ci saranno sempre e comunque persone che mi stanno giudicando, a cui non piaccio..e cosa posso fare io per evitarlo? niente! quindi armandomi di.....chissenefrega, mi sono accorta che ignorando...ho ottenuto più rispetto. I denigratori, con il mio modo di vedere le cose, sono riusciti mio malgrado a ferirmi e farmi male, ma ora dico..perchè devo provare a piacere a costoro a cui innanzitutto non importa niente di me???
Nel mondo reale se qualcuno parla male di me non lo saprò mai a meno che non mi venga raccontato...ma qui è un altro discorso...qui o ci sono i mentecatti come pietro ad offenderti in modo gratuito con l'intento di farti saltare i nervi o lo fa chi non ti aspetti, e questo mi ha fatto ancor piu male...ma vabbè..adesso è acqua passata.
 Con questa ultima esperienza che ho vissuto in questi giorni..(che mi ha cambiata totalmente i connotati quasi) ho capito che

la verità è che alla maggior parte delle persone nemmeno importa se sei viva, e considerando questo adesso mi sento libera, come se avevo delle catene invisibili.. Libera allo stato puro. Il mondo è enorme e io sono piccola, posso agire come voglio mettendo tranquillamente da parte quelli a cui non piace quello che faccio. Non ti piaccio? bene...non succede niente...la vita continua...
Ho sbagliato tutto e solo adesso me ne accorgo..ho investito la mia vita a piacere alle persone che non conoscevo senza conoscerle a fondo, sprecando tempo ed energie, e trascurato le persone che erano davvero importanti per me..quelle che mi facevano ridere, rilassare e stare bene..
Ritorno a fare mea culpa, pazienza..si chiamano esperienze e da quelle ho imparato tante cose, e come un cancellino che cancella le scritte sulle lavagna io su me stessa mi "autocorreggo" cosi..facendo delle lunghe riflessioni parlando a me stessa degli errori commessi con la costanza di non ripeterli più.
Il mio obbiettivo adesso è eliminare tutto quello che è stato superfluo e
focalizzare le mie energie nel coltivare i rapporti che sono veramente importanti per me,  devo riprendermi il tempo e l'energia, che fino ad oggi ho dedicato inutilmente a chi non lo meritava.
Chiudo questo mio scritto con una citazione che racchiude tutto il concetto..

Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza…
soffiamo via il resto. (George Eliot)



Consapevolezze..

Ci sono tante persone che fanno di tutto pur di appartenere ad un gruppo, si mascherano, si cambiano e spesso recitano. Io ho sempre odiato tutto ciò, perchè da sempre credo nella sincerità, nel rispetto reciproco, nel accettare una persona per quello che è, (certo non da subito, magari dopo aver dato un primo giudizio poi mi ricredo) ma soprattutto nello scambio di opinioni. Penso che in una buona amicizia sia inevitabile discutere ogni tanto, è proprio in quei momenti che si entra a stretto contatto con una persona, è in quei momenti che si conosce una parte in più dell'altra. Eppure io non so più se questi valori esistono ancora..Diciamo in breve, che ho avuto il coraggio di essere sincera anche quando sapevo benissimo che avrei corso dei rischi, ho preferito dire ciò che avevo nel cuore al posto di continuare a fare finta di niente, a fingere che tutto andasse bene..insomma, ho aperto il mio cuore a chi pensavo fosse un' amica.
Eppure mi sono accorta che certe persone proprio non vogliono parlare, non vogliono entrare a fondo nel cuore degli altri, certe persone vivono di superficilità, pensano che l' amico sia quello che ride sempre, ecco, io non sono cosi. E per questo sono stata criticata. Criticata perchè ho detto ciò che pensavo, perchè ho espresso la mia opinione su un fatto in realtà veramente banale..sono impulsiva..non me ne tengo una, ma cmq sono sempre stata me stessa.
Ora  mi ritrovo da una parte felice perchè ho capito che proprio non ci si puo fidare..e che l amicizia è davvero rara, da una parte triste perchè a volte la gente proprio non apprezza la sincerità degli altri, proprio non vede il valore che ha. In ogni rapporto umano, io tifo e continuerò a credere che la sincertià sia tutto! Al mio cuore voglio essere totalmente fedele, anche se comporta certe scottature che fanno veramente male..
Mi consolo cosi, ma dentro ho il cuore triste, perchè ci credevo..eppure evidentemente ero l unica a credere veramente in questa amicizia..forse è proprio come ha detto un caro amico..corro troppo, ma io sono cosi, quando credo che ne valga la pena mi butto a capofitto, illudendomi di essere arrivata nel cuore delle persone e di essere stata compresa, quando invece non ho capito che, chi credo già sia amico/a, ancora mi sta osservando..studiando. Ogni tanto la verità fa proprio male, ma ammetterla non può che essere la cosa giusta!
Molto spesso siamo portati a definire amici  tutte quelle persone con le quali abbiamo dei rapporti frequenti, con cui scambiamo quattro chiacchiere e non ci rendiamo conto che in realtà la maggior parte di costoro sono dei semplici conoscenti.
L'amico è ben altro: è colui con il quale possiamo sempre e comunque essere noi stessi, senza finzioni, senza interesse, che conosce tutti i nostri pregi ma anche i nostri difetti e nonostante ciò non ci chiede di cambiare; una persona alla quale sentiamo di poter confidare i nostri pensieri, i segreti più intimi, senza timore di essere giudicati.
E' colui al quale possiamo dare tutta la nostra fiducia sicuri che non ci tradirà mai; all' amico puoi chiedere una mano senza che lui pretenda un interesse personale; è chi ti resta vicino non per cosa hai, ma per chi sei; che prova gioia a stare con te, anche se non condivide necessariamente tutti i tuoi interessi. A parole non si può dire che cos'è. Solo la vita può dire meglio di me, senza parole, cosa essa sia: se è illusione o se esiste, ma di una cosa ne sono convinta.. che i valori fondamentali dell'amicizia sono la fiducia e l' onestà, e che non devi fidarti quando ti viene detto "fidati di me" ma quando vedi che la persona si fida di te e che tu ti fidi di lei, da li senti che quella persona non puoi classificarla più un conoscente qualunque ma un amico.
Non sempre però si può parlare di amicizia..Quando ti accorgi di aver dato troppo valore ad una persona superficiale comunque sarà tardi, perchè ti sei già fatta male da sola.
I veri amici sono in grado di essere fedeli, mantenere il segreto su qualsiasi cosa tu gli confidi e non ti tradiranno mai.
La cosa più importante in un rapporto di amicizia, secondo me, è il rispetto unito naturalmente alla sincerità, alla comprensione ed alla reciproca complicità.
Ho lavorato su me stessa..cambiando il modo di vedere le cose, aprire la mia mente a non leggere nero su bianco, ma leggere quello che non c'è scritto..riuscire a vedere oltre, perchè se pensi all'amicizia come la penso io, non puoi pensare che un amico si comporta cosi, quindi mi convincevo di fraintere..e andavo oltre, mi bastava vedere come a volte si comportava con me per farmi credere alla sua amicizia, per farmi convincere che si esprimeva solo male...mi sono autoillusa di questo, forse perchè mi è stato sempre detto di non capirla..forse questo mi portava a vedere su lei quello che non esisteva..illudendomi.
Cosa mi rimane adesso?
solo amarezza...delusione..incomprenzione..e un gran senso di vuoto.
Se dovessi descrivere e disegnare il mio rapporto di amicizia con questa persona, disegnerei due estremità lontane, come due montagne che si uniscono tra loro attraverso un ponte fatto di corde e pezzi di tavolozze di legno, noi due eravamo le montagne e l'amicizia è quel ponte, che, credevo stavamo costruendo insieme da ambo i lati, invece sai come è finita? che quel ponte l'ho costruito solo io, e quando glielo tiravo per farlo agganciare, lei volontareamente non lo afferrava...lasciandolo cadere nel vuoto del burrone che c'era tra di noi....

Sognando..

https://www.youtube.com/watch?v=95cef03aeiY